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Magnifica … mente! L'Amigdala: un videoregistratore emozionale

Lo sapevi che l’Amigdala è l’archivio della nostra memoria emozionale?

Dove si trova l'Amigdala?

L’Amigdala è piccola come una mandorla di 1,7 cm quadrati e si trova in profondità in corrispondenza delle tempie in entrambi gli emisferi, davanti all'Ippocampo.

Cos'è l'Amigdala?

Si tratta del centro di integrazione di alcuni processi neurologici, detti "superiori", come le emozioni, in particolare la paura. 

A cosa serve?

L'Amigdala compara gli stimoli ricevuti oggi con le esperienze passate ed agisce stimolando:

  • il rilascio di ormoni come l’adrenalina, la dopamina e la noradrenalina, che innescano la reazione di attacco o fuga;
  • attiva il sistema cardiovascolare, i muscoli e l’intestino, mobilita i centri del movimento; 
  • elabora gli stimoli olfattivi; 
  • analizza i sistemi mnemonici, per richiamare ogni informazione utile alla situazione; 
  • giudica la valenza emozionale dei fatti e, sulla base di questo giudizio, fornisce il giusto livello di attenzione ad ogni stimolo, lo arricchisce di nuove emozioni ed infine lo immagazzina sotto forma di ricordo

L'Amigdala può anche fare previsioni:

Nelle situazioni attuali che presentano un elemento simile a quelle passate, l’amigdala è capace di riconoscerle per associazione, poi agisce di conseguenza.

A volte agisce prima di avere avuto risposta al confronto dalla corteccia, quindi prima che il pensiero sappia cosa stia accadendo! Questo avviene perché l’emozione grezza viene scatenata prima ed in modo indipendente dal pensiero cosciente. 

Nelle relazioni sociali:

Nelle relazioni sociali esiste una correlazione tra le dimensioni dell’Amigdala e la capacità dell’uomo di avere relazioni sociali complesse: più è grande, più è semplice (verificato da ricercatori del Massachussetts General Hospital and Harvard Medical School). Questo fatto è molto importante perché soprattutto per i primati, la vita sociale ha sempre rappresentato un vantaggio adattativo importante.

Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, dimostra che la capacità di vivere in un gruppo numeroso e complesso di persone, dipende da alcune aree del cervello deputate a funzioni sociali, come l’identificazione e il giudizio del prossimo.

Gli studiosi erano già a conoscenza del fatto che i primati che presentano una vita sociale più articolata hanno un’amigdala di dimensioni maggiori, ma si tratta del primo studio che si occupa di differenze all'interno di una singola specie, in particolare dell’uomo.

Senti di volerne sapere di più?

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